1997 - La Compagna dei Gatti Neri
Una creazione di Renato Bordonali che si ispirò alla famosa carta.musica di Clara e Robert Schumann "L'Ordine dei gatti neri". La creazione comprendeva una linea di quaderni scatoline per ex libris, custodie per timbri ex libris, carta da pacchi, piccole rubriche quadrate. Le rubriche erano impreziosite con i piccoli gatti neri/rosso e oro di Turnowsky Art. Credo siano ormai introvabili. Il maggiore ispiratore di Renato però era sempre il suo Michele.
Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato;Charles Baudelaire
trattieni le unghie della zampa,
e lasciami sprofondare nei tuoi begli occhi striati
di metallo e d'agata.
Quando le dita indugiano ad accarezzare
la tua testa e il dorso elastico
e la mano s'inebria del piacere di palpare
il tuo corpo elettrico,
vedo la mia donna in spirito. Il suo sguardo
come il tuo, amabile bestia,
profondo e freddo, taglia e fende come un dardo,
e, dai piedi fino alla testa,
un'aria sottile, un minaccioso profumo
circolano attorno al suo corpo bruno.
Oggi, 19 novembre 2015, il nostro amatissimo gatto Michele ci ha lasciati. Sicuramente è già in Paradiso insieme al suo papà e a Lucy. Aveva più di vent'anni.
Chi frequentava la libreria dell'Isola fino al 2008 lo conosceva molto bene.Era sempre tra i piedi oppure in mezzo ai libri negli scaffali. Qualsiasi posto andava bene per una bella dormitina. Anche il neon sopra la cassa non era male come postazione, soprattutto perché poteva lasciar pendere la sua lunga grossa coda sulla testa dei clienti e poi... stare a vedere l'effetto che fa!
Uno dei suoi passatempi preferiti era anche quello di individuare il cliente che entrava munito di pollo allo spiedo fresco fresco, appena comperato al vicino mercato di Lagosta. In quel frangente, Michele si trasformava in un segugio puro sangue e non mollava la preda, fino allo sfinimento del povero cliente al quale rimanevano solo due alternative: una dignitosa ritirata senza libri ma con pollo integro oppure un pollo monco e libri integri.
Michelino aveva una particolarità un po' strana per un gatto: odiava la cantina. Non solo non ci metteva piede neanche morto, ma nessuno ci poteva andare, se no partivano miagolii strazianti di paurosa protesta, Avevamo cercato di spiegargli che magari, con un po' di fatica, poteva scapparci anche qualche topolino come preda (difficile!), ma lui preferiva i polli dei clienti.
Amava anche molto essere al centro dell'attenzione (non per niente era del segno del leone) e un giorno in cui nessuno lo degnava di uno sguardo (tutti intellettuali, solo libri) si mise a salire la scala all'indietro, gradino per gradino. L'ebbe vinta lui perché tutti smettemmo di sfogliare i libri per vedere che diavolo stava facendo un gatto penzolante da una scala, quando avrebbe potuto salire i gradini normalmente. Però non lo fece più: troppa fatica! e Michele non amava faticare troppo. Era decisamente grasso, dieci chili, e quando l'Elisabetta, il veterinario, decise si metterlo a dieta con certe scatolette, dal prezzo stratosferico ma ricche di vitamine e di nutrienti a basso contenuto calorico, Michele iniziò lo sciopero della fame e naturalmente vinse lui. Le scatolette dietetiche finirono ai randagi del vicinato che non mi sembravano entusiasti neanche loro. Mah, vai a far del bene alla gente... Potrei narrare 1000 altre cose del mio straordinario gatto Michele che era veramente un gatto forte e coraggioso, ma per adesso non me la sento, mi manca troppo e voglio solo piangere per lui, perché mi manca tanto per davvero. Un'altra volta, magari...
Ciao Michele, anzi arrivederci in Cielo, sempre se sarò buona, perché tu ci vai di sicuro, io lo spero soltanto.